Il Venerdì Santo viene celebrato infatti con una imponente
processione che, partendo dalla Chiesa di S. Maria degli Angeli, a "Capolaterra" (zona alta della città),
sfila lungo tutte le mura cittadine.
Lungo il percorso sono allestiti quadri viventi con i
momenti più salienti della "Via Crucis". Impressionante è il loro
realismo, tanto da far rivivere intensamente la passione del Cristo.
Originariamente la processione aveva il suo punto
aggregante nella chiesa della Madonna degli Angeli. Qui si radunavano le Confraternite e da qui prendeva le mosse la liturgia che, accompagnata
da possenti cori, scortava per le vie della città la statua del Cristo Morto e della Addolorata.
Negli ultimi venti anni, invece, la processione si è arricchita di proposte di forte incisività e di quella profonda e partecipata drammaticità che impressiona chiunque ha la fortuna di assistere di persona.
Oltre quattrocento figuranti in costumi storici romani ed ebraici, il corteo delle pie donne vestite di nero, i penitenti con le catene ai piedi, la turba al seguito di Gesù nel percorso verso il Calvario, quindici cavalli, i simboli della Passione, le "martorelle" e i tamburi: tutto crea un'atmosfera di profonda mestizia e drammaticità.
Nello scenario delle mura di cinta, intorno alle
quali si snoda l'imponente processione, vengono
allestiti undici quadri viventi che rievocano alcuni
momenti della Passione di Cristo (i trenta denari, Gesù
nell'orto degli ulivi, Pilato, la disperazione di Giuda,
la prima e la seconda caduta, l'incontro con la Veronica,
la crocifissione ed infine la deposizione).
Alla processione partecipano da alcuni anni anche i monaci benedettini che cantano in gregoriano un testo liturgico per il Venerdì Santo, di grande suggestione e commozione.
Sicuramente la processione del Cristo Morto di Norcia, sentita e partecipata da tutta la comunità cittadina, è anche una delle più spettacolari tra tutte le manifestazioni religiose che caratterizzano il periodo pasquale dell'intera regione.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web.
- Foto tratte dal web.
Negli ultimi venti anni, invece, la processione si è arricchita di proposte di forte incisività e di quella profonda e partecipata drammaticità che impressiona chiunque ha la fortuna di assistere di persona.
Oltre quattrocento figuranti in costumi storici romani ed ebraici, il corteo delle pie donne vestite di nero, i penitenti con le catene ai piedi, la turba al seguito di Gesù nel percorso verso il Calvario, quindici cavalli, i simboli della Passione, le "martorelle" e i tamburi: tutto crea un'atmosfera di profonda mestizia e drammaticità.
Alla processione partecipano da alcuni anni anche i monaci benedettini che cantano in gregoriano un testo liturgico per il Venerdì Santo, di grande suggestione e commozione.
Sicuramente la processione del Cristo Morto di Norcia, sentita e partecipata da tutta la comunità cittadina, è anche una delle più spettacolari tra tutte le manifestazioni religiose che caratterizzano il periodo pasquale dell'intera regione.
- Foto tratte dal web.